sabato 19 gennaio 2008

Anche a Le Iene ci sono i figli di papà


Elio Mastella è uno dei figli di Clemente. E' stato fermato all'esterno della famosa villa di Ceppaloni da un gruppone di giornalisti vari. Tra questi c'era pure uno di Le Iene che aveva un sacchetto di arance da consegnare alla madre e ha iniziato pure a sfotterlo sulle raccomandazioni. Lui, sempre calmo, gli ha detto che ha fatto il liceo pubblico a Benevento, si è laureato a 24 anni in ingegneria con 110 e lode, parla inglese e francese ma guadagna 1.800 euro al mese con un contratto di dipendente a Finmeccanica. Quello insisteva. Lui gli ha chiesto quanto guadagnasse e quello continuava a a coglionarlo. Allora, sempre calmo, gli ha detto: "Guarda che se dici che lavoro che fa il tuo di padre sei tu a fare una figura di merda davanti a questi giornalisti". Attimo di gelo. E' Commissario all'Autorità delle Comunicazioni. E sicuramente non c'è nessun collegamento con il fatto che lavori a Mediaset, giusto? Mica stupido, Mastellino. A proposito di figli e affini di papà, alle Iene lavorano anche Sortino, Diliberto e Sabrina Nobile.
Alessandro Sortino è figlio di Sebastiano Sortino, Direttore della "Commissione per i Servizi e i Prodotti" dell'Agcom e direttore generale della Federazione Italiana Editori Giornali dal gennaio 1977. Pierfrancesco Diliberto è figlio del regista Diliberto. Sabrina Nobile è la fidanzata di Saverio Costanzo, figlio di Maurizio Costanzo

3 commenti:

betta ha detto...

Sai quante volte mi chiedo: "ma chi me lo ha fatto fare?!" a voler diventare giornalista...il problema è che lo ho deciso a 13 anni e la colpa è tutta degli americani (gli statunitensi, lo preciso), senza aver alcuna "contaminazione casalinga", tanto che in famiglia sono l'unica "pazza" ad aver intrapreso questa professione. In particolare decisivi nel turbare la mia già labile mente, e vi tralascio la psiche che è in pezzi ...quei bellissimi capolavori del grande schermo, dedicati a questi "super-uomini" armati di macchina da scrivere. Il problema è uno solo: in Italia il giornalismo non è esattamente quello che Hollywood ti fa sognare, ma quando te ne accorgi il danno è fatto e ti trovi circondata da raccomandati mentre, per te, mai un contratto sicuro, una vita nel precariato, vedendoti superata a velocità da Cape Canaveral dai "figli di". Troppe volte, dunque, mi son chiesta: "ma chi me lo ha fatto fare?", ma la risposta è sempre la stessa...son talmente scema che lo rifarei, in fondo per molti di noi (forse anche per qualche figlio di papà o mammà) è una vocazione. In pratica si nuota come i salmoni, ma senza pinne, "scalando" le cascate del Niagara" sul tacco 12 di Marilyn Monroe!!! Il problema è che succede in ogni campo, pensate agli avvocati, ai medici, ai notai, agli architetti, ai magistrati, ai ministeriali (anche lì mica si scherza, intere dinastie abitano la "Roma ladrona"). E i politici? Il problema è che la mentalità degli italiani è, purtroppo questa, e ci si raccomanda pure dal macellaio. Pensate a quante volte gli diciamo "oh, mi raccomando, dammi il filetto quello migliore che hai". In fondo è il bello di esser "CLIENTE".

FaRiMa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
FaRiMa ha detto...

E' vero, viviamo in un Paese di raccomandati. E la cosa assurda è che pensiamo di essere più furbi degli altri...siamo convinti che il macellaio ci dia veramente la parte più buona del filetto senza neanche pensare che quella richiesta gliel'avranno fatta altri clienti e chissà quanti altri chiederanno la stessa cosa dopo di noi. Tagliata o fettina senza grasso a parte, questo blog è nato proprio come valvola di sfogo per chi non è raccomandato (mio padre faveca l'autista, portava i giornali la notte e non me ne vergogno)e per chi pecche nei raccomandati di turno. Perchè - con tutto il rispetto - non credo che il direttore di una testata o un conduttore di tg sia più bravo di chi s'industria per sbarcare il lunario ed è costretto a fare il free lance, a lavorare con contratti da precario e senza rassicurazioni per il futuro.