domenica 6 gennaio 2008

Un bamboccione in meno, un conflitto d'interesse in più


Da qualche giorno in Italia c'è un disoccupato in meno. Si chiama Gabriele Visco, figlio del ministro dell'economia, che è stato assunto come top manager da Sviluppo Italia, società controllata al cento per cento dal dicastero gestito dal padre. Gabriele ha una stanza tutta sua con la targhetta "dirigente" ben apposta fuori la porta, uno staff al seguito e qualche benefit non meglio specificato. Per la cronaca Sviluppo Italia, che oggi è diventata Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa Spa, è impegnata nella ripresa di competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno. Sempre per la cronaca, non è dato sapere qualiqualifiche professionali abbia Visco jr. nè quali meriti abbia per ricoprire il ruolo. Di lui si sa a malapena che ha avuto un'esperienza lavorativa in Telecom e che insieme a tutta la sua famiglia è stato firmatario di una petizione che chiedeva di intitolare un largo del parco di Villa Ada alla memoria diel sociologo Gianni Grasso. Ecco risolto il problema dei "bamboccioni", con i figli dei ministri sistemati ben bene. Un pò meno quello dei conflitti d'interesse.


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